Le Verità Scientifiche del Governo - ( maurizio Rainisio biostatisico )






Commento al messaggio di Draghi  https://youtu.be/Ol4vrfWb8uE )  




Prendiamo un giovane o un giovane adulto tra 12 e 39 anni.
Dice Draghi: "L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente. 
Non ti vaccini, ti ammali (nota di MR: 36 per milione)muori (nota di MR: 1 su due milioni). 

Oppure fai morire: non ti vaccini, ti ammali, contagi, qualcuno muore (nota di MR: il vaccino non azzera l'infezione, la riduce di 2/3; non si sa di quanto riduca il contagio)."     (continua)

I dati di ISS (bollettino del 14 luglio tabella 7) dicono che di 14 milioni circa di giovani e giovani adulti tra 12 e 39 anni nel mese di giugno ne sono morti 7, circa 1 ogni 2 milioni; dei 1,6 milioni con vaccinazione completa non ne è morto nessuno.   

Ammettiamo che tra i vaccinati non muoia nessuno. 
E ricordando, come dice ISS che i decessi di persone senza patologie concomitanti sono 3% di tutti i decessi, possiamo pensare che quei 7 decessi siano persone con patologie che andrebbero comunque vaccinate con priorità quale che ne sia l'età.

Il discorso è praticamente identico per i ricoveri in TI, 13 su 14 milioni tra i non vaccinati, nessuno tra i vaccinati.
Di ospedalizzazioni ne abbiamo 36 per milione tra i non vaccinati e 2,5 per milione tra i vaccinati. Per risparmiare una ospedalizzazione (in un mese) dobbiamo vaccinare quasi 30mila persone!


 

Considerando gli effetti avversi riportai da AIFA il rapporto rischio beneficio non appare favorevole.       

Di infezioni ne abbiamo osservate 1 su mille tra i non vaccinati e una su 3 mila tra i non vaccinati una riduzione non del quasi 100% come per i decessi o le TI e neanche del 93% come per le ospedalizzazioni, ma solo di due terzi. 
Ricordiamo che infezione non vuole dire malattia.   
Considerando sempre gli effetti avversi riportati da AIFA il rapporto rischio beneficio neanche qui appare favorevole.

Che cosa dice AIFA sulle reazioni avverse:
"L'87,9% delle segnalazioni inserite al 26/06/2021 sono riferite ad eventi non gravi, con un tasso di segnalazione pari a 135/100.000 dosi somministrate e
l'11,9% ad eventi avversi gravi, con un tasso di 18 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate (nota di MR: 180 per milione),
indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose somministrata (1a o 2a dose) e dal possibile ruolo causale della vaccinazione (la gravità non è riportata nello 0,2% delle segnalazioni)."

"Complessivamente il 46% delle segnalazioni gravi valutate è correlabile alla vaccinazione"

Detto questo, che si applica ai giovani, sono fermamente convinto che il vaccino stia salvando migliaia di vite di persone dai 50-60 anni in su e fragili di ogni età. 
Per questi il rischio è assolutamente irrilevante rispetto al beneficio. 

Ho trovato molto peggio che sbagliato ritardare il vaccino degli 80-90 enni di due mesi come hanno fatto Speranza-Casalino-Conte-Arcuri.
Ho avuto il vaccino quando è stato il mio turno, iscrivendomi 10 minuti dopo l'apertura delle iscrizioni. A causa delle pessima organizzazione della ASL-1 Imperia sono ancora in attesa della seconda dose AZ nonostante abbia compiuto 70 anni.

           > Maurizio Rainisio                   sito di approfondimento    > La Peste