Il Paradigma
Scientista
e
il Paradigma
della Complessità
Scontro tra Modelli Scientifici diversi
La Dinamica dei paradigmi
Crisi Covid
Il processo della Conoscenza
L'orientamento di fondo può essere condensato nella frase di Dostojevskj : "La Bellezza salverà il mondo". Ricordando anche il significato della parola "bellezza" in greco antico : kalòs, che significa nel contempo "Bello, Vero, Buono".
E' un orientamento che tuttavia non dimentica l'ambivalenza della Natura, con il suo duplice aspetto di "madre e matrigna".
La valutazione del Tempo
E la necessità di un simile incontro per illuminare con una luce nuova, e nel contempo antica, le scelte etiche a cui siamo chiamati. Scelte drammatiche a cui sembra mancare, letteralmente, un terreno su cui fondarsi.
⁕ Infatti, l'ideologia scientista si basa sulla svalutazione del passato - in nome delle magnifiche sorti e progressive della Tecnoscienza, in grado di risolvere tutti i problemi, tramite l'aumento della propria potenza.
La prefigurazione del futuro viene così delegata, prevalentemente, al genere letterario della fantascienza - in cui il potere tecnico di rimodellamento della natura appare di solito come un incubo, o quanto meno una soluzione obbligata, e a sua volta generatrice di nuovi e più grandi incubi.
Tuttavia, nell'immediato, la Tecnoscienza offre effimere soluzioni di "messa in sicurezza" e su questo si basa il suo consenso sociale.
Nel suo versante Ideologico si propone invece come una Fede che sovente sconfina nell'esaltazione religiosa del potere dell'uomo sulla vita, surrogato che colma il vuoto lasciato dalle religioni tradizionali - ed esaltazione "fondamentalista"- cieca ad ogni avvertimento della Nemesi in atto.
Ma il crollo di credibilità intellettuale e etica dell'ideologia Scientista provoca un conseguente rafforzamento del suo autoritarismo ( un autoritarismo di fatto - anche se coesiste con un filone di teorie e pratiche, anche di neuro-tecnologie, a scopo autodichiarato "democratico").
⁕ ⁕ Nel Paradigma Emergente invece si supera la contrapposizione Passato-Futuro, e si coglie l'intimo legame tra passato e futuro, sia a livello di idee, che sul piano umano più ampio e vivificante.
Questo legame si può definire anche come senso di "nostalgia" : nostalgia del passato unita alla nostalgia del futuro, cioè desiderio e speranza.
Si tratta di molto di più che di semplici sentimenti : sono potenti archetipi. dotati di grande energia creatrice - indispensabili per una vita che non sia semplice sopravvivenza del corpo, e per questo costantemente sull'orlo del suicidio per mancanza di orizzonti e significato.
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Associazione
UMANESIMO E SCIENZA
In un quadro di evaporazione dei posti di lavoro, l'assetto sociale si baserà molto probabilmente su un reddito di cittadinanza esteso - e subordinato a determinati comportamenti sociali.
Questo per mantenere livelli minimi di consumo e consenso - e unito ad un ulteriore sviluppo e aggiornamento del modello economico attuale - che sta distruggendo ovunque la rete della vita.
Medioevo Illuminato ?
La prospettiva è quindi di lungo respiro: resistenza ed elaborazione di nuovi modelli di pensiero e di organizzazione sociale, volti alla riscoperta delle radici culturali del passato, e nel contempo orientati verso un futuro dal volto umano - in cui saperi teorici e pratici si intreccino ed evolvano liberamente, senza pregiudizi spazio-temporali.
E' anche importante sostenere la trasversalità politica di intenti, che in piccola o grande misura già esiste nelle persone, all'interno di ogni organizzazione. Questo per rallentare i crolli sistemici, dando così tempo all'emergere di organizzazioni radicalmente diverse da quelle attuali. E ricordando che questa trasversalità esiste soprattutto fuori dai partiti e dalle istituzioni - nella maggioranza dei "politicamente disperati".
Per consentire una massima flessibilità - e fiducia "ontologica" - nel rispondere ai crolli sistemici in atto, si può forse pensare ad una sorta di "medioevo illuminato" in cui - per citare Alex Langer e prima di lui altri - si ricerca tutto ciò che è "lento, dolce e profondo" - in un quadro di povertà materiale che sarà per molti condizione obbligata e dolorosa, ma insieme opportunità di rinascita diversa.
Scontro tra paradigmi scientifici e culturali diversi
In sintesi, si potrebbe parlare di resistenza contro una Tecnoscienza votata alla riprogrammazione bio.informatica e bio.ingenieristica della natura, e della vita, in ogni sua forma - una tecnoscienza in preda a un delirio di onnipotenza ed esaltazione, nel suo fondo oscura e disperata, perchè volta alla distruzione della nostra stessa natura umana.
A questa Tecnoscienza Riduttivista, si può opporre un nuovo Umanesimo della Complessità, che includa anche il meglio del pensiero Scientifico - ma su un piano di pari dignità culturale e politica.
E con la consapevolezza sia della grandezza, sia del lato oscuro, e dei crimini, di cui sono intessuti tutte le culture e tutte le correnti culturali - comprese ovviamente tutte quelle contemporanee.
Un Umanesimo della Complessità, dunque, basato su una Saggezza che si può definire non-duale, in quanto orientata alla ricomposizione delle fratture che attraversano e frammentano la nostra vita, la nostra psiche, la realtà in tutti i suoi livelli interconnessi.
Incontro tra bio-diversità collaboranti
Quindi lo scontro tra paradigmi culturali opposti deve essere, nel contempo, anche incontro umano e intellettuale tra le persone là dove possibile - e oltre l'impossibile - per superare e ricomporre le lacerazioni.
Questo significa anche sostenere sia la libertà di spostamento di tutti in ogni luogo, sia la libertà di rimanere nella propria terra e cultura di origine.
In definitiva, significa tendere a superare radicalmente la dicotomia amico/nemico, e avere il coraggio di parlare di empatia e fraternità universale, come ideale etico e politico - in un orizzonte di bio-diversità collaboranti.
Ideale etico, ma anche acquisizione intellettuale, unificante e non ingenua - in grado di tentare risposte globali e locali, a problemi che sono affrontabili solo su entrambi i versanti interconnessi.
Siamo all'altezza di questi compiti? Ovviamente no, chi può esserlo? .... e allora possiamo essere - e fare - quello che riusciamo e possiamo, accettando i nostri limiti.
Ma considerando anche che siamo un mistero a noi stessi, e che quindi le nostre risorse individuali e collettive sono in definitiva insondabili, come la vita stessa.
Luisella Chiavenuto aprile 2021
contatti luisella.chiavenuto@gmail.com