Curare la Vita , accogliere la Morte

Articolo in preparazione




                
                                                                          

Testo Nietzsche (sinfonia Malher)                                                                             
Uomo! Ascolta!
Cosa dice la mezzanotte profonda?
“Dormivo, dormivo...
Da un sonno profondo mi sono risvegliata.
Il mondo è profondo.
Più profondo di quel che il giorno credeva.
Profondo è il suo dolore...
Più profondo ancora del dolore è la gioia.
Il dolore dice ‘trapassa!’
Ma ogni gioia vuole eternità.
Vuole profonda, profonda
Eternità. “ 

Dostojevskij  "Nozze di Cana" (Fratelli Karamazov)
<< Su di lui si stendeva la volta celeste, vasta e impossibile da guardare tutta, piena di quiete stelle splendenti. Dallo zenit fino all'orizzonte si biforcava la Via Lattea non ancora ben chiara. Una notte fresca e quieta fino all'immobilità aveva rivestito la terra...  
Le torri bianche e le cupole dorate della cattedrale brillavano su un cielo di zaffiro. Nelle aiuole presso la casa si erano addormentati i lussureggianti fiori d'autunno aspettando il mattino. Il silenzio della terra era come rifluito in quello del cielo, il mistero della terra aveva toccato quello delle stelle. Aleša era lì, guardava e all'improvviso come fulminato si buttò giù, sulla terra.

Non sapeva perché la stesse abbracciando, non si rendeva conto perché desiderasse così irrefrenabilmente baciarla, baciarla tutta, eppure la stava baciando piangendo, singhiozzando e, irrorandola con le sue lacrime, giurava in estasi di amarla, amarla nei secoli dei secoli. "Irrora la terra con le lacrime della tua gioia e ama queste tue lacrime..." risuonò nella sua anima. 
Per cosa piangeva? Oh, nella sua estasi piangeva perfino per quelle stelle che gli splendevano dall'abisso e "non si vergognava di quell'esaltazione". 
Come se i fili di tutti quegli innumerevoli mondi divini si fossero uniti insieme nella sua anima ed essa trepidasse, "al contatto con i mondi altri". Gli venne voglia di chiedere perdono a tutti e per tutti, oh! non per sé, ma per tutti, per tutto e per ogni cosa, mentre "per me saranno gli altri a chiederlo", risuonò di nuovo nella sua anima. 

Ma ad ogni istante sentiva chiaramente e quasi tangibilmente che qualcosa di saldo e irremovibile, come quella volta celeste, era penetrato nella sua anima. 
Una specie di idea gli aveva preso la mente e ormai era per tutta la vita e per i secoli dei secoli. Era caduto a terra debole ragazzino e si era alzato saldo guerriero per la vita e ne ebbe coscienza all'improvviso in quello stesso minuto di estasi. 
E in seguito mai, mai nella sua vita, Aleša poté dimenticare quel minuto. "Qualcuno ha visitato la mia anima in quel momento", diceva poi con una salda fede nelle proprie parole...>